giovedì 20 novembre 2014

Un' intervista di prestigio

Buongiorno a tutti,
oggi vi propongo un' intervista molto interessante a Diego Franzoso, allenatore di calcio presso la società sportiva A.C Este 1920 delle categorie Piccoli Amici anno 2006 e Giovanissimi Sperimentali 2000 e proprietario del blog IdeaCalcio.net.
Diego inoltre lavora come tecnico del CONI per "GiocoSport"  e "Alfabetizzazione Motoria" presso le scuole primarie.
Ha frequentato presso l' Università di Ferrara il corso di Laurea Triennale in Scienze Motorie e il corso di Laurea Specialistica in Scienze e Tecniche dell'Attività Motoria Preventiva e Adattata.

L'intervista verrà divisa in due parti: nella prima le domande riguarderanno prevalentemente la sua attività di allenatore di calcio, mentre nella seconda verrà data maggiore rilevanza al lavoro che svolge presso le scuole primarie.


Parte 1:

  • Cos'è per te lo sport?

Lo sport per me è benessere, divertimento e motivazione.


  • Quali valori ti ha trasmesso?

Dallo sport io ho imparato il sacrificio, lo spirito di squadra, la volontà e l'amicizia.


  • E quali valori, invece, ti proponi di insegnare?

Senza alcun dubbio il sacrificio e la motivazione sono elementi essenziali se si vogliono ottenere risultati di prestigio, non solo sul campo di calcio.


  • Perché hai deciso di insegnare ai bambini a fare e amare lo sport?

Per me insegnare significa lasciare una traccia negli altri, per cui ho deciso di intraprendere questa strada, per nulla facile, perché mi piace l'idea di costituire per gli altri, e in questo caso per i miei ragazzi, un punto di riferimento, un esempio da seguire sul campo di calcio e nella vita.


  • Dalla tua esperienza con la categoria Piccoli Amici (anno 2006) pensi che lo sport possa essere un mezzo di educazione?

Certo che si, perché lo sport è ricco di valori e regole che i bambini di quell'età sono tenuti a rispettare per riuscire a convivere con gli altri in modo sereno.



martedì 28 ottobre 2014

L'importanza del gruppo

Salve,
eccomi di nuovo qui a raccontarvi la mia esperienza e a confidarvi il mio punto di vista sullo sport come strumento di educazione.
Oggi volevo affrontare un aspetto fondamentale che caratterizza in modo particolare gli sport di squadra: il valore del gruppo e dell'amicizia.

Il gruppo può essere definito come un insieme di persone che stanno in relazione interdipendente gli uni con gli altri per il raggiungimento di un fine comune; da sottolineare in questa definizione è il termine INTERDIPENDENTE, che sta a significare che i membri del gruppo sono dipendenti positivamente e al tempo stesso risorsa gli uni per gli altri.
Quando i bambini entrano a far parte di una squadra o di un gruppo sportivo entrano in contatto proprio con questa realtà e la vivono da dentro. Si rendono presto conto di essere in un certo modo dipendenti dai compagni di squadra sia per la semplice costruzione di un'azione di gioco che per la vittoria di una partita o di un campionato. Acquisiscono quindi la consapevolezza di doversi fidare e affidare a quelle persone che vivono le loro stesse emozioni e capiscono che esse saranno le uniche che in ogni caso, sapranno capirli e comprenderli per aver vissuto la loro stessa situazione.
Attraverso uno sport di squadra i bambini fanno esperienza del calore e della forza emotiva che solo una squadra ti sa dare, fanno esperienza di quella sensazione di appartenenza che contribuisce alla definizione della propria identità, fanno esperienza dell'aiuto reciproco e spontaneo e fanno esperienza del conforto di una persona amica.

Gli sport di squadra aiutano così il bambino ad instaurare rapporti di amicizia, a capire l'importanza della condivisione degli obiettivi e del talento e lo conducono a mettersi al servizio della squadra per il raggiungimento dell'obiettivo comune a volte anche a discapito dell'obiettivo personale quindi ad essere altruista.

Credit Immagine: http://www.dietainformaebenessere.com/perche-e-importante-praticare-uno-sport-di-squadra/

giovedì 18 settembre 2014

Impariamo le regole

Ciao a tutti,
per introdurre questo argomento voglio raccontare un breve episodio della mia carriera da allenatrice.

Un giorno ero in ritardo per l'allenamento e all'arrivo in palestra le mia bambine me lo hanno subito fatto notare, nonostante si stessero divertendo a giocare tra di loro sotto gli occhi vigili di un altro allenatore.
Sul momento non ci avevo fatto caso e ci avevo riso su, ma ripensandoci poi, a mente fredda, mi sono resa conto con grande piacere che avevano appreso una regola fondamentale, che io avevo sempre insegnato loro: il rispetto per il tempo dell'altro e la puntualità.

Lo sport, ed intendo qualsiasi sport, è caratterizzato da una vasta gamma di regole, scritte, come il regolamento di gioco, e non scritte, come ad esempio le regole di convivenza e di rispetto, fondamentali per le creazione di una perfetta armonia di squadra.
Quando un bambino entra in contatto con il mondo sportivo si rende conto da solo, in poco tempo, che il rispetto di queste regole è indispensabile per divertirsi e vincere insieme ai compagni.

Nella mia breve carriera da allenatrice mi è capitato di osservare come i bambini, essendo di natura molto competitivi, tendano ad immagazzinare facilmente le regole del gioco e siano di conseguenza indotti a farle rispettare dai compagni per portare a casa una vittoria.

A mio parere, però, le regole più importanti che i bambini apprendono attraverso lo sport sono le regole di vita. Essi imparano ad essere puntuali, ad avvisare in caso di ritardo o di assenza, a portare rispetto per i compagni, l'allenatore e l'avversario, a perdere e a vincere, e capiscono l'importanza delle regole di convivenza, e, come nell'episodio sopra citato, le apprendono senza nemmeno rendersene conto.
Le regole cosi apprese nel mondo sportivo a sei anni saranno interiorizzate e costituiranno un repertorio fondamentale per il futuro.

Credit Immagine: http://www.clipartbest.com/sports-cartoon-pictures


sabato 30 agosto 2014

Sport e Animazione estiva

Buongiorno a tutti,
è da un po' di tempo che non aggiorno questo blog per impegni di studio e di lavoro (animazione estiva).

Sono ormai molti anni che vivo l'animazione estiva comunale nel mio quartiere, prima da animata e poi da animatrice non di ruolo e sono ormai anni che rifletto sul valore e sull'importanza di tale attività estiva. Forse molti genitori ritengono l'animazione estiva un posto dove lasciare i bambini d'estate mentre loro sono al lavoro, insomma un luogo dove i bambini possono passare il tempo in compagnia, sotto sorveglianza e non a casa da soli. Io, invece, ritengo l'animazione estiva un luogo educativo, un esperienza fondamentale nella crescita del bambino e un' ambiente d'apprendimento motorio e cognitivo.
Durante un intero mese i bambini entrano in contatto con altri bambini, più piccoli, più grandi e della stessa età e con essi imparano a relazionarsi; si confrontano con persone adulte che non sono né i loro genitori, né i loro insegnanti e con i quali possono giocare, divertirsi e scherzare riuscendo al tempo stesso a rispettare tale figura educativa.

In quattro settimane i bambini incontrano un gran numero di giochi e di sport, imparano le regole di ognuno di essi e cominciano a sviluppare abilità coordinative utili per lo svolgimento di tutti gli sport e abilità di problem-solving funzionali alla vita di tutti i giorni.
Durante il mese di Luglio nella mia Animazione i bambini hanno sperimentato sport come: badminton, tamburello, pallavolo, calcio, kick-boxing, baseball e nuoto. Sport diversi tra loro, ma che hanno consentito ai bambini di sperimentare le loro abilità e le loro capacità e magari anche di capire quale sport voler praticare.
Da non sottovalutare, a mio avviso, è il tempo dato al gioco libero, durante il quale la nostra palestra si riempiva di palloni, cerchi e palline e la maggioranza dei bambini si divertiva a correre, tirare, lanciare e saltare, tutti insieme nello stesso spazio. Ripensandoci a freddo mi rendo conto di come i bambini abbiano imparato a rispettare lo spazio di gioco degli altri, a risolvere piccoli "incidenti" di percorso da soli, senza l'intervento di un adulto e a costruire relazioni d'amicizia con bambini più grandi e più piccoli senza alcuna difficoltà.

Dalla mia esperienza consiglierei l'animazione estiva a chiunque me lo chiedesse, per ciò che può trasmettere e insegnare ad un bambino, ma anche per la crescita emotiva e interiore che essa provoca in chi come me sta dall'altra parte.


giovedì 7 agosto 2014

Vi invito a commentare!!

Ciao a tutti

I vostri commenti e i vostri voti ai sondaggi, che trovate nella parte destra, sono sempre ben accetti!!!

Grazie

mercoledì 23 luglio 2014

Cos' è lo sport per me?

Ciao a tutti, oggi vi riporterò un po' della mia esperienza.
Sin da piccola lo sport ha occupato parte davvero consistente della mia vita. Inizialmente non mi resi conto dell'importanza di tale attività, e se devo dire la verità, è solo da poco tempo che mi sono accorta di quanto lo sport sia importante nella crescita e nell'educazione dei bambini, e di quanto esso possa aiutare, formare e valorizzare un bambino o un adulto.

Il titolo di questo post è: "Cos'è lo sport per me?"
Bé per me lo sport, e in particolare lo sport che pratico (pallavolo), è tutta la mia vita. Ad alcuni di voi potrà sembrare un po' esagerato o semplicemente un modo di dire, ma io sono assolutamente convinta che attraverso lo sport io abbia imparato a vivere e che in esso si racchiudano insegnamenti preziosissimi per la vita di tutti.
Io mi ritengo fortunata ad aver conosciuto questo mondo sin da piccola, perché attraverso di esso ho imparato la convivenza e l'accettazione degli altri, quelli diversi da me per carattere, struttura fisica o colore della pelle; ho imparato a lottare fino in fondo, fino all'ultimo punto, per ottenere un risultato importante e quindi a non arrendermi alle prime difficoltà; ho imparato a perdere, a perdere sportivamente, perché nella vita di tutti i giorni ci sono vittorie ma anche tante sconfitte che vanno accettate per come sono; ho imparato a rispettare l'avversario sia esso più forte, sia esso più debole; ho imparato il sacrificio per ciò che si ama, e che in fin dei conti non può essere chiamato sacrificio; ho imparato il rispetto delle regole del gioco e di vita che caratterizzano ogni sport; ho imparato il valore dell'amicizia e del gruppo, il calore e la forza che sono una squadra ti sanno trasmettere e quindi ho imparato a condividere con gli altri il mio sogno, il mio più grande sogno, e ad affidarmi a loro per la sua realizzazione.


Ritengo pertanto che per un bambino di 6 o 11 anni siano fondamentali queste esperienze perché gli permettono di affrontare e forse superare le difficoltà di tutti i giorni. Saprà accettare le sconfitte quotidiane, con lo stesso spirito con cui affronta quelle sportive, potrà riuscire ad instaurare sani rapporti di amicizia e fiducia come quelli creati sul campo di gioco, lotterà per i propri sogni come lotta fino alla fine per una vittoria sportiva, ecc...

venerdì 4 luglio 2014

Presentazione blog


Questo blog tratterà in modo specifico il tema dello sport visto come utile strumento di educazione
Verranno riportate le mie riflessioni e le mie esperienze di vita sportiva, gli insegnamenti ricevuti e i valori che questo mondo mi ha trasmesso, che in parte ho tramandato e che spero di continuare a divulgare in futuro.

Più nello specifico si approfondirà il ruolo che lo sport ricopre o potrebbe ricoprire nell'educazione dei bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni, ricorrendo non solo alle mie riflessioni, ma anche al parere di persone competenti del settore.

Irene